Sono Antonello de Giorgio,  autore del libro “La testimonianza va testimoniata”, troppo spesso ricevo mail o mi confronto con altre persone che affermano: sono stato a Medjugorje una/due/tre volte eppure non ho mai assistito a fenomeni di cui tanto ho letto e sentito parlare. Poiché a Medjugorje non si va per i segni esteriori o per la spettacolarizzazione degli eventi ma solo per la conversione personale ho pensato fosse interessante pubblicare uno stralcio della prefazione scritta sapientemente dal Dr Giancarlo Comeri che ha anche un titolo eloquente: 

A Medjugorje a cercare Dio, per poi essere incontrati da Lui.

Questo è il cammino da intraprendere per accostarsi, interiormente, ad un avvenimento unico quali sono le Apparizioni della Vergine a Medjugorje. Buona lettura.

Sono quattro i luoghi fondamentali che a Medjugorje ci aiutano ad interiorizzare e fare nostro questo Mistero: la collina delle prime apparizioni ( Podbrdo), la collina della Croce o Krizevac, il Crocifisso Risorto e la Chiesa di S. Giacomo.
Il Podbrdo innanzitutto, dove tutto è iniziato e dove la Madonna ha cominciato a dire che cosa volesse, dove si è definita “Regina della Pace” e dove ha terminato tutti i suoi messaggi, come fa ancora oggi, il 25 di ogni mese, con le parole: “Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”. Lì Lei ha preso l’iniziativa, Dio ha agito, come 2000 anni fa, quando il Verbo si è fatto carne in Maria. Il Podbrdo significa che, mentre ciascuno di noi, come il mondo, era oppresso dai suoi problemi, era avvolto dalle tenebre, è accaduto che si accendesse una Luce che ci precede, che viene prima di noi, che non abbiamo stabilito noi! Non è venuta la Madonna perché qualcuno di noi aveva programmato che venisse dal Cielo. Ci ha preceduti. E ci dice: “Grazie perché rispondete alla mia chiamata, perché prendete in considerazione che Io vi amo, grazie che volete accogliere quello che Io vi porto!”

E il 2 giugno 2012, nel messaggio a Mjriana, ha ribadito: “… sono continuamente in mezzo a voi perché, col mio amore infinito, desidero mostrarvi la Porta del Paradiso e desidero dirvi come si apre: per mezzo della bontà, della misericordia, dell’amore e della pace. Perciò, figli miei, non perdete tempo in vanità!” 
Fin dall’inizio la Madonna ha chiarito il carisma che distingue Medjugorje da tutte le altre apparizioni precedenti nel corso della Storia: “Sono apparsa per dire al mondo che Dio c’è, esiste, e chi incontra Dio incontra la Vita, incontra la Pace” e tutti gli altri beni spirituali: la Gioia, la Libertà, la Comunione, la Speranza, la Forza contro tutto il male che ci circonda.
Il fatto negativo fondamentale che la Madonna è venuta ad additare è che il nostro mondo, e ciascuno di noi come questo mondo, non adora più Dio Creatore e Padre buono, ma si è prostrato a degli idoli fatti da mano d’uomo!

Fin dall’inizio la Madonna ha ricordato il passo del Vangelo di Matteo ( 5, 1-24) che inizia con le parole:”non potete servire a due padroni, Dio e Mammona”, cioè il denaro, il successo, la nostra realizzazione secondo i nostri criteri. Non puoi prostrarti se non a Dio, come dice il primo dei Comandamenti: ”Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori di Me!” Dio esiste e, se esiste, Lui ti precede, perché Lui ti ha regalato la vita, ti conserva in questa vita, fa sorgere il Sole ogni giorno sui buoni e sui cattivi, sui giusti e gli ingiusti. Il Podbrdo è la Presenza di Maria in una società divenuta agnostica, che ha dimenticato che il fondamento di tutto è Dio. Perciò la nostra anima non può trovare pace, non può dare un senso alla nostra vita, se non rispondendo a Lui, e solo così possiamo incominciare il nostro cammino di conversione. La Madonna viene sul Podbrdo e, con la forza del Suo amore, ci butta giù da cavallo e rimaniamo storditi come successe a Saulo di Tarso sulla via di Damasco, siamo resi ciechi alla luce di questo mondo.

“Signore chi sei? Cosa devo fare?” “Io sono quel Gesù che tu perseguiti!” E da quel momento S. Paolo cede le redini della sua vita, si fa prendere per mano perché non ci vede e comincia a rispondere a Dio. Basta rispondere a noi stessi! Facciamoci prendere anche noi per mano, mettiamoci in ginocchio sul Podbrdo e rispondiamo a Dio che Maria ci manifesta attraverso la sua Presenza.
Questo è il primo luogo, il Podbrdo, il luogo della gratuità con cui Dio viene incontro all’uomo di oggi completamente ateo, che ha abbandonato Dio! Il Podbrdo che viene prima di noi! E’ Dio che ci ha amato per primo, che da sempre ha scritto il nostro nome, prima che noi nascessimo, sul palmo delle Sue mani! E la Madonna ci è venuta incontro per dirci : fidatevi di Dio, abbandonatevi a Dio che vi è Padre e a Gesù, Suo e Mio Figlio, Amore infinito, che per voi ha dato la Sua vita. 

Tutta la Bibbia testimonia che Dio non può diventare un oggetto del sapere umano e tanto meno può restare a sua disposizione. Nonostante le numerose opere che compie nella storia dell’umanità, Egli resta un Mistero impenetrabile, che l’uomo deve sempre ricercare umilmente. L’uomo può sfiorare la magnificenza e la soprannaturalità di Dio solamente nell’umile ascolto, che esige il silenzio. Ma è necessario un silenzio particolare, che sulla collina del Podbrdo è più facile sperimentare che in qualsiasi altro luogo: non si tratta del silenzio naturale, o ascetico, che uno si impone per incontrare Dio, bensì è lo stesso silenzio delle teofanie della Bibbia, è il silenzio soprannaturale, pieno della Presenza di Dio, lo stesso silenzio che troviamo nei Vangeli dell’infanzia, in Maria in modo particolare, alla nascita di Suo Figlio, un silenzio che è adorazione.

Leggiamo nel salmo 45: “Fermatevi e sappiate che Io sono Dio!” E la Volgata traduceva questo “fermatevi” con “vacate”, cioè prendetevi una vacanza, prendete del tempo per contemplare questo Mistero! Non è un caso che il “mistero” e la “mistica” abbiano la stessa etimologia: Dio si affida all’uomo come Mistero, come segreto, sempre in un’esperienza mistica di preghiera, nella disponibilità ad ascoltare la Sua voce, ad accogliere il Suo amore. Il Podbrdo è il luogo privilegiato di questo silenzio pieno di Dio che ti viene incontro, ti parla, ti regala il Suo amore.

Dove, come Maria, possiamo capire che la nostra grandezza sta nel saperci inginocchiare, adorare e tacere per poter accogliere l’amore di Cristo. Ecco allora il richiamo di Antonello a quell’angolo di Paradiso che lui si è ritagliato vicino alla statua di Maria sulla collina delle prime apparizioni, dove ritorna anche più volte ad ogni pellegrinaggio per ascoltare ancora quella voce da cui si è sentito chiamare per nome la prima volta che è salito lassù.
Quando uno accoglie l’amore di Cristo attraverso Maria, la prima cosa che sperimenta è imparare ad amare, a liberarsi da tutta quell’oppressione che impedisce l’amore, e allora uno sente che deve salire sul Krizevac, il monte della Via Crucis, il secondo luogo di fondamentale importanza per vivere Medjugorje.

Proprio in quel cammino, seguendo Cristo, il pellegrino riceve dentro di se, nella fatica e nella sequela, il respiro, perché è sulla Croce che ricevi l’amore che ti libera dal tuo peccato. Perché Cristo, assumendo su di Sé il prezzo della liberazione delle anime, effonde lo Spirito, ti dà la luce, ti dà la forza, ti insegna l’amore: e l’amore è più forte della morte, l’amore ti dà la vita. Perciò il Krizevac è assolutamente necessario salirlo, età e salute permettendo, perchè la tua anima deve capire che un Altro prima di te ha portato il peso del tuo peccato e vuole che tu stesso, a tua volta, ricevendo questo amore, diventi capace di vincere il peccato e la morte. E dove c’è Cristo c’è Maria: Lei stesso lo ha detto: “ Quando fate la Via Crucis Io sono con Voi, quando adorate Mio Figlio, io ci sono!” Come quando si celebra la Messa e Lei c’è. Perciò quando uno entra nella determinazione di recuperare la pienezza dell’amore offeso dal peccato ecco che sulla Croce riceve la forza e la liberazione per essere un altro! 

Tanto è vero che la gente cambia e va a confessarsi soprattutto quando scende dal Krizevac, dicono i frati di Medjugorje, quando ha fatto la Via Crucis, perché si è messa alla sequela di Uno che ti vuol fare imparare sia la serietà delle conseguenze del peccato sia la Sua forza di misericordia che ti libera dal male. 
E allora la Sua risurrezione diventa la tua risurrezione, così ben evocata nel Crocifisso Risorto, collocato nella spianata dietro alla chiesa, altro luogo privilegiato per la Presenza che vi si respira, collocato al termine di una Via Crucis senza le stesse asprezze del Krizevac ma altrettanto potente nei suoi effetti, se praticata con Fede. Questo è il terzo luogo privilegiato che si fissa nel tuo cuore e nella tua anima assetata di Cristo, dove vedi plasticamente la vita trasformata che scaturisce dal sepolcro a forma di croce, che resta a terra e che non terrà mai più prigioniero l’Autore della Vita. Ora l’Agnello immolato è ritto sul trono, vivo per sempre, come ci ricorda l’Apocalisse nel Cap. 5: Cristo è l’Agnello, Cristo è il Leone della tribù di Giuda che con la sua morte ha vinto il mondo! 

Solo allora, dopo essere stato sul Krizevac e al Crocefisso Risorto ad abbracciare la Croce, solo allora puoi raggiungere la Chiesa di San Giacomo, a ricercare il suo sigillo per avere il perdono dei peccati nel sacramento della Confesssione. Scendi nella chiesa e vivi l’Eucaristia, che ti apre ai fratelli, che ti fa abbracciare i tuoi fratelli perché entra dentro di te un Amore più grande di quello che tu puoi generare, una forza divina , la forza dell’Amore, che ti fa riconciliare con te stesso e con gli altri, che ti mette in comunione con tutti. Con l’Eucaristia si riceve una potenza “atomica”, ha detto Benedetto XVI: una forza così strepitosa che abbatte il muro del tuo orgoglio , della tua sensualità, delle tue cattive abitudini e ti apre alla comunione. Mangi Cristo, come diceva Giovanni Paolo II, mangi lo Spirito Santo e a questo punto si rinnova il mondo perché abbracci perfino il nemico, perché nasce dentro di te un dinamismo divino e questa pienezza di grazia sconfigge l’estraneità, l’individualismo , il rancore, il ricordo continuo delle offese ricevute, libera il tuo cuore da tutte le violenze che hai subito. Ora Cristo è con te e se noi mangiamo Cristo, pur essendo molti, siamo un corpo solo! E allora c’è la possibilità di ricostruire il mondo. Satana sta vincendo nel mondo di oggi non perchè sia più forte di Cristo ma perchè noi abbiamo abbandonato Cristo. E la Vergine viene a ricordarci che non c’è nessun uomo più forte di Satana, ma che se viviamo la comunione con Cristo e con i fratelli saremo più forte di lui. “ Se mangiare Mio Figlio è il centro della vostra vita, allora non abbiate paura: potete tutto! Io sono con voi “ (2 giugno 2012). 
E allora tutta la Chiesa, con noi e in noi, si riunisce adorante di fronte al Mistero Eucaristico tre sere alla settimana sperimentando anche qui quello stesso silenzio soprannaturale che abbiamo imparato a conoscere sul Pobdrdo e che non è dato riscontrare altrove, momenti di silenzio che segnano, che restano dentro: del resto Maria, per prima, ha elevato a Dio quello che san Gregorio Nazianzeno chiama un “inno di silenzio” .
Non scoraggiamoci allora per la potenza del male. La presenza di Cristo e la presenza di Maria rendono inaccessibili a Satana i nostri cuori. Ma i messaggi, soprattutto quelli del 2 di ogni mese, insistono sul fatto che non possiamo vincere il male da soli, che dobbiamo necessariamente rientrare nella famiglia ecclesiale, nel popolo di Cristo, nella Chiesa, dove , con i fratelli ci sarà dato di vincere il Maligno
E finalmente, oltre questi luoghi privilegiati dalla presenza viva di Dio e di Maria, a Medjugorje parlano i volti dei veggenti. Essi sono la testimonianza concreta che le apparizioni, cioè il Mistero che si rivela attraverso la loro dedizione e il loro coinvolgimento, sono vere, sono ben documentate. Questi veggenti sono testimoni credibili di questa verità, di questa familiarità di Dio con l’uomo che continua a distanza di 36 anni dal suo primo manifestarsi in questo luogo e che solo Dio sa quanto tempo ancora potrà protrarsi, quale manifestazione della Sua Divina Misericordia. Medjugorje, attraverso questi testimoni così semplici, così veri, cosi “nostri”, ci mostra proprio questa Misericordia senza fine, questo Amore senza fine che si fa incontrare da noi se siamo andati a cercarlo. 
E ci chiama ad essere, a nostra volta, testimoni credibili del Suo Amore, perché chi va a Medjugorje e vive Medjugorje nella sua essenzialità, quale Presenza viva di una Madre e di un Padre che tutto stanno facendo perché abbiamo a salvarci ed essere felici, non può fare a meno, quando torna, di dire a tutti quello che ha visto e udito. 
Abbiamo una grande responsabilità: il mondo attende questa nostra testimonianza!

(Giancarlo Comeri.)

Nota di Antonello de Giorgio, autore del libro:

Solo Giancarlo Comeri poteva scrivere in modo dettagliato e coinvolgente questo “percorso ideale”.
E’ il tragitto; il cammino che il pellegrino, magari ignaro del terreno che calpesta, dovrebbe compiere per poter vivere e sperimentare  Medjugorje nella sua interezza. Ho avuto la fortuna di ricevere, in dono, per il mio secondo libro “La testimonianza va testimoniata” questa prefazione di enorme portata.
Ho fatto tesoro di queste pagine e, personalmente, cerco di metterle in pratica ogni volta che partecipo ad un pellegrinaggio. Nel corso dei tanti incontri, le parole usate da Giancarlo, danno valore aggiunto alla mia testimonianza.
Se qualcuno volesse contattare Antonello per ricevere il libro con dedica tramite posta o anche per un’eventuale testimonianza, può inviare la richiesta a degiorgio.antonello@gmail.com .