“E noi in questo Cuore Immacolato ci rifugiamo” Oggi 13 maggio 2016, si sono aperte le celebrazioni per il centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima. Le parole della Madonna ai tre pastorelli durante le sue apparizioni a Fatima nel 1917, sono Parole che OGGI, si applicano in maniera impressionante alla persecuzione dei cristiani e della Chiesa.
La Grande Guerra divampava e, il 13 maggio 1917, in un piccolo villaggio portoghese, a tre pastorelli apparve la Madonna. Nell’apparizione del 13 luglio, la Madonna affidò ai pastorelli un messaggio per il mondo intero. Quanto da lei detto si realizzò: la rivoluzione bolscevica in Russia, la diffusione del comunismo, le sanguinose persecuzioni contro la Chiesa e la seconda guerra mondiale.
Nell’ultima apparizione del 13 ottobre, migliaia di persone erano in Cova da Iria, in attesa di quel segno che aveva promesso e che ci fu: il vorticare del sole nel cielo. Consegnò alla veggente Lucia dos Santos un segreto che doveva essere rivelato nel 1960, come espresso dalla Madonna, ma Papa Giovanni XXIII lo custodì, perché considerò terribile il suo contenuto.
Nel 2000, invece, Papa Giovanni Paolo II divulgò il terzo segreto che riguardava una visione di Lucia. Questo il testo che egli rese pubblico: “La terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima.
[…] Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”. Tuy, 3-1-1944. (Congregazione per la Dottrina della Fede – Messaggio di Fatima)
FATIMA 99 ANNI DOPO
“Fatima, 99 anni dopo. Come si vede dalle foto non c’era nessuno quindi è giusto che non ne parlino i giornali. Perché ricordare di quando il sole ha girato su se stesso di fronte a 300mila persone? “Alla fine il mio cuore immacolato trionferà” (Riccardo Maria Formicola) [foto n. 1-2].
Oggi 13 maggio 2016 ricordiamo che 35 anni ci fu l’attentato a Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. Era il pomeriggio di mercoledì 13 maggio 1981, 35 anni fa, quando San Giovanni Paolo II venne colpito da due colpi di pistola da Mehmet Ali Ağca. Un killer professionista turco legato agli ambienti dell’estrema destra dei “lupi grigi”. L’attentato avvenne mentre il Papa a bordo della jeep stava compiendo un secondo giro tra i fedeli riuniti per la tradizionale udienza generale in piazza San Pietro.
L’attentato a Giovanni Paolo II avvenne nel giorno della festa della Madonna di Fatima, che apparve alla Cova da Iria in Portogallo proprio il 13 maggio 1917. Il Papa venne raggiunto dai due proiettili. Si nota che nel servizio del TG1 il giornalista non ha ancora ricevuto la conferma del secondo sparo, che colpì il Papa alla mano destra. Nonostante l’esperienza del killer e la distanza ravvicinata da cui poté sparare, il Papa sopravvisse. San Giovanni Paolo II era profondamente convinto di essere stato protetto dalla mano della Madonna. Il proiettile che gli aveva perforato il torace e che avrebbe dovuto ucciderlo è ora incastonato nella corona della statua della Madonna di Fatima [foto n. 3]
Nel 93esimo anniversario della prima delle sei apparizione mariane ai tre pastorinhos Francesco Marto, Giacinta Marto e Lucia dos Santos il Papa emerito Benedetto XVI, volle presiedere la Concelebrazione Eucaristica proprio sul luogo degli straordinari eventi del 1917. La spianata della Cova da Iria a Fatima, che per estensione è il doppio di piazza San Pietro, era gremita da circa mezzo milione di pellegrini, giunti da ogni parte del mondo.
All’omelia il Pontefice mise in guardia contro l’illusione di quanti ritengono “che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi: «Dov’è Abele, tuo fratello? […] La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo». L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo”. Prima di auspicare “il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, di cui parlò la Senhora il 13 luglio 1917, il Pontefice ha spiegato il senso delle apparizioni di Fatima: “Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo” . (Don Salvatore Lazzara)
SUPPLICA:
O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo, e in quest’ora memoranda, in cui apparendo per l’ultima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d’essere venuta appositamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recitare ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vostra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promesse, a protestarVi la nostra fedeltà e ad umiliarVi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci. Ave Maria
1 – O Madre nostra, nel vostro Messaggio ci avete prevenuti: «Una propaganda empia diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il S. Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate». Tutto purtroppo si va tristamente verificando. La S. Chiesa, nonostante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall’odio, viene combattuta, oltraggiata, coperta di scherno, impedita nella sua divina missione. I fedeli con parole mendaci, ingannati e travolti nell’errore dai senza Dio. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, date forza alla S. Sposa del vostro Divin Figliolo, che prega, combatte e spera. Confortate il S. Padre; sostenete i perseguitati per la giustizia, date coraggio ai tribolati, aiutate i Sacerdoti nel loro ministero, suscitate anime d’Apostoli; rendete fedeli e costanti tutti i battezzati; richiamate gli erranti; umiliate i nemici della Chiesa; conservate i fervorosi, rianimate i tiepidi, convertite gli infedeli. Salve Regina
2 – O Madre benigna, se l’umanità si è allontanata da Dio, se errori colpevoli e perversioni morali col disprezzo dei divini diritti e l’empia lotta contro il S. Nome, hanno provocato la Divina Giustizia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cristiana non è ordinata secondo gl’insegnamenti della Fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, troppi peccati, hanno giustamente fatto gravare su di noi il pesante flagello di Dio. Diradate, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corroborate le nostre fiacche volontà, illuminateci, convertiteci e salvateci. E pietà vi prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidiana. O Madre buona, non guardate i nostri demeriti, ma la materna vostra bontà e venite in nostro soccorso. Otteneteci il perdono dei nostri peccati e dateci il pane per noi e le nostre famiglie: pane e lavoro, pane e tranquillità per i nostri focolari, pane e pace imploriamo dal vostro Cuore materno. Salve Regina
3 – Si ripercuote nell’anima nostra il gemito del Vostro Cuore Materno: «Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più Nostro Signore, che è già tanto offeso”. Sì, è il peccato, causa di tante rovine. È il peccato che rende infelici i popoli e le famiglie, che semina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai vostri piedi ne facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e siamo confusi nel terrore dei mali meritati in vita e nell’eternità. E invochiamo la grazia della S. Perseveranza nel buon proposito. Custoditeci nel vostro Cuore Immacolato per non cadere in tentazione. È questo il rimedio di salvezza che ci avete indicato. «Il Signore per salvare i peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato». Dunque al Vostro Cuore Immacolato Dio ha affidato la salvezza del nostro secolo. E noi in questo Cuore Immacolato ci rifugiamo; e vogliamo che tutti i nostri fratelli erranti e tutti gli uomini vi trovino asilo e salvezza. Sì, o Vergine Santa, trionfate nei nostri cuori e fateci degni di cooperare ai trionfi del vostro Cuore Immacolato nel mondo. Salve Regina
4 – Permetteteci, o Vergine Madre di Dio, che noi rinnoviamo in questo momento la nostra Consacrazione e quella delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli noi promettiamo che lavoreremo, con l’aiuto Vostro, affinché tutti si consacrino al vostro Cuore Immacolato. E rinnovate su di noi e su questi nostri desideri e voti, quella materna Benedizione che ascendendo verso il Cielo, donaste al mondo. Benedite il S. Padre, la Chiesa, il nostro Arcivescovo, i sacerdoti tutti, le anime che soffrono. Benedite tutte le nazioni, le città, le famiglie e gli individui che si sono consacrati al Vostro Cuore Immacolato, perché in esso trovino asilo e salvezza; benedite poi con materno amore tutti coloro che disinteressatamente lavorano per la diffusione del Vostro culto e il trionfo al Vostro Cuore Immacolato nel mondo. Amen.