Benedetto XVI ebbe a dire giustamente che “chi uccide in nome di Dio o di una religione è contro la ragione e quindi anche contro Dio”. La storia però ci racconta che Maometto – fondatore dell’islam – iniziò la sua missione proprio con delle guerre per condurre ad Allah gli infedeli, mentre Cristo muore in croce perdonando i suoi crocifissori.Ascoltando la rassegna stampa di Radio3, si ha occasione di rabbrividire nel sentire quanto questo impazzimento della ragione sia diffuso, e non solo nei fanatici islamisti dell’Iraq, ma anche nell’Occidente che, raccontandoci attraverso i media quell’orrore, non vede purtroppo i propri orrori, considerati invece “conquiste di libertà”.
Che cos’è, se non orrore, l’uccisione – solo in Italia – di oltre 100mila figli nel grembo delle loro madri grazie a una legge dello Stato? Che cos’è se non orrore il trasferire l’atto d’amore naturale, che dà origine a una vita, all’innaturale produzione di una vita in provetta, addirittura considerando progresso l’utilizzo di gameti provenienti da donatori diversi? Non è forse contro natura e contro la ragione l’utilizzo dell’utero in affitto, per accontentare i capricci di ricchi committenti? È forse secondo ragione considerare famiglia ogni tipo di unione? Ma che cosa vuol dire naturale e innaturale, giusto e ingiusto, morale e immorale, secondo ragione e contro la ragione, eccetera, per una società che ha perso l’uso della ragione al punto dall’incriminare con una legge coloro che cercano di usare la ragione guardando alla realtà? Forse, se riusciremo a toglierci questa trave che abbiamo nei nostri occhi, allora potremo rimediare in modo più efficace agli altrui impazzimenti di ragione.
Si, il principale problema dell’Occidente, ancor prima della perdita della fede, è la perdita della ragione! Bel risultato per coloro che pensano di essere eredi della società dei lumi, che aveva fatto della ragione una “dea“.
(Claudio Forti)