dohn_xh2lmxndlr7sdaz0q25iqb25luy1ws0d1re9y4iqjaxydimjh41hnlhmddoxzc7xravv3ouuehgcfejxv_whgsrug16 Settembre 2016. È morto don Gabriele Amorth, sacerdote paolino ed esorcista della diocesi di Roma, ricoverato da alcune settimane per complicazioni polmonari presso l’ospedale della Fondazione Santa Lucia a Roma, era nato a Modena il 1° maggio 1925, sacerdote paolino dal 1947 era in servizio presso la Diocesi di Roma. E’ stato uno dei più noti e importanti esorcisti contemporanei, decano degli esorcisti italiani.

È stato tra l’altro formatore dei giovani aspiranti religiosi paolini, professore di liceo, Delegato della Provincia Italia, animatore spirituale di diversi istituti laicali della Famiglia Paolina e giornalista. Dotato di una penna brillante, è stato infatti per molti anni direttore del mensile Madre di Dio e storico collaboratore di Famiglia Cristiana, Credere, Telenova e Radio Maria. Nel corso degli anni don Amorth ha pubblicato numerosi libri con il Gruppo Editoriale San Paolo, tra cui Dio più bello del diavolo, considerato suo testamento spirituale e umano: una confessione che spazia dal tema del Bene e del Male, a quello della felicità e della speranza, fino a toccare argomenti come il potere dei media, della Massoneria e delle sette (Ansa).

Non tutti sanno che egli fu anche attivo durante la Resistenza e per questo insignito – di recente – di una medaglia dal ministro della Difesa, lo riporta Avvenire:

Lo scorso 8 settembre don Amorth è stato insignito della “Medaglia della Liberazione” dal prefetto di Roma, Paola Basilone, alla presenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti per l’importante ruolo svolto nella lotta partigiana in Emilia dopo l’8 settembre 1943.

Nel 2011 ha scritto Memorie di un esorcista (Piemme), nel 2012 Inchiesta sul demonio. Con il giornalista Paolo Rodari ha pubblicato il bestseller internazionale L’ultimo esorcista. La mia battaglia contro Satana (Piemme, 2012) e, nel 2013, Il segno dell’esorcista (Piemme). Altri suoi libri sono: Racconti di un esorcista (EDB, 2014), Ho incontrato Satana (Piemme, 2016), Il mio rosario (Edizioni San Paolo, 2016).

Avrei potuto succedere ad Andreotti ma la Madonna mi salvò…

È una grazia di Dio che io sia un sacerdote paolino. È tutto merito della Madonna, che mi ha preso servendosi, come mezzo straordinario, di don Alberione.

Ero studente, avevo diciassette anni e frequentavo il liceo classico; non sapevo in quale istituto religioso andare, ma ero convinto della mia scelta. Parlo con il primo maestro e lui mi dice: «Domani dirò la messa per te».

Il mattino dopo vado in chiesa alle quattro del mattino e quando mi vede esclama: «Ah, sei qui!». Alla fine gli chiedo: «Che cosa mi consiglia?». E lui: «Entra in San Paolo».

Poi sono stato assalito dai dubbi: pensavo che me l’avesse detto perché quella era la sua congregazione e voleva che ne facessi parte anch’io.

Allora l’ho messo alla prova. Lui aveva fatto un voto: se la Madonna avesse salvato la vita della sua gente avrebbe costruito il santuario alla Regina degli Apostoli. Sapevo di questa promessa e gli ho detto: «Siamo in cinque fratelli maschi, tutti in età da militare. Metta anche noi sotto la protezione della Vergine!». Ci ha pensato un po’ e poi ha risposto, semplicemente: «Va bene».

Passarono molti anni. Finita la guerra avevo rimandato la mia decisione perché avevo fatto l’università, avevo combattuto ed ero anche stato premiato con una medaglia al valore militare.

Dopo il conflitto sono entrato nella Democrazia Cristiana, ero il vice di Andreotti. Era l’epoca di De Gasperi, lavoravo ed ero in primissimo piano. Tuttavia ero sempre in contatto con il primo maestro.

Quando Andreotti è entrato a far parte del governo, ho pensato che avrei potuto subentrargli, ma non ho voluto. Mi sono detto: «Se mi metto in politica non ne esco più».

Subito dopo l’ordinazione sacerdotale era consuetudine che ogni gruppo familiare, uno per volta, si recasse nell’ufficio di don Alberione per salutarlo. Con i miei quattro fratelli e mia madre (mio padre era morto da tempo) siamo andati da lui.

Ci ha guardato e ha chiesto: «Come ve la siete passata durante la guerra?». Nessuno di noi ci pensava più, dato che erano già passati alcuni anni. «Vedo che vi siete salvati. La Madonna vi ha protetto!». Ricordava tutto perfettamente: il voto e la promessa che mi aveva fatto.

Questa per me è stata una conferma. Era stato lui a invitarmi a entrare in San Paolo e quella poteva essere una sua idea, ma se di mezzo c’era il voto della Madonna…

Lei si è davvero presa cura di noi. Tutti e cinque avevamo avuto avventure terribili, io ero anche stato condannato a morte, eppure eravamo tutti salvi!

Credo che questa sia stata la prova decisiva: ho scelto San Paolo e non mi sono mai pentito, mai.

Da qui comincia la lotta al demonio secondo padre Amorth

La lotta alla malvagità inizia in famiglia, e il motivo per cui al giorno d’oggi tanti diventano malvagi è spesso da ritrovare nel fatto che molti giovani “vivono senza la coscienza della sacralità di essere figli, e quindi padri e madri”.

Si parte dall’essere “una sola carne” e “un solo spirito” per “ritrovarsi in tanti soggetti separati perché lacerati da attrazioni diverse; per poi riunirsi e separarsi di nuovo, in coppie, famiglie, abitazioni, paesi diversi e con figli diversi. Molti genitori e figli vivono perciò la solitudine, il rifiuto, la gelosia, il tradimento, l’abbandono, l’infelicità, la depressione, la tristezza”. “È da questo sfascio che hanno origine la delinquenza, la cattiveria, la malvagità a dir poco cinica”.

Ad affermarlo è padre Gabriele Amorth, che di malvagità se ne intende, essendo uno dei più noti esorcisti italiani. Ordinato sacerdote nel 1954, nel 1986 ha ricevuto l’incarico di esorcista nella diocesi di Roma dal cardinale Ugo Poletti.

DIO PIU’ BELLO DEL DIAVOLO
Ora Angelo De Simone, che vive nella sua stessa comunità religiosa, la Società San Paolo, ha raccolto in una lunga riflessione-intervista le idee del sacerdote esorcista nel libro “Dio più bello del diavolo. Testamento spirituale” (San Paolo), nel quale padre Amorth parla di malvagità ma ancor più del bene.

Per padre Amorth, al giorno d’oggi è fondamentale riscoprire il rapporto di figliolanza, con il Padre celeste ma anche con quello terreno, sottolineando che l’assenza e dunque la non conoscenza del padre “aprono un tale doloroso squarcio nei figli da esporli a deviazioni, delinquenza, ad azioni malvagie vere e proprie”.

Allo stesso modo, va recuperato il rapporto con Dio, al quale per padre Amorth il fondamentalismo religioso del nostro tempo rende “un pessimo servizio, oscurandone il benevolo e tollerante volto materno e paterno”.

PERSONE FERITE PIU’ CHE INDEMONIATE
Per l’esorcista, molte persone considerate “indemoniate” in realtà sono “individui feriti, con tanto di squarcio nell’anima perché si riferiscono solo alla legge di Dio, senza ancora averne gustato l’amore”.

“Mosso da premura e carità sacerdotale, don Amorth li invita quindi a riscoprire in se stessi, pur con il proprio limite, l’identità, la dignità e la sacralità di figli di Dio”, sottolinea De Simone. “È per questa sua liberante identità di figlio amato da Dio che padre Gabriele riesce ad affrontare il diavolo, avendo ricevuto la forza e la grazia divina per piegarlo con autorevolezza”.

Nelle anime infelici, padre Amorth “va alla ricerca di quella ‘immagine e somiglianza’ divine che nessuna forza demoniaca riesce neppure a scalfire. Insomma dà per scontato che Dio sia più presente, più buono, più bello e più attraente del diavolo”.

Nelle sue risposte alle domande di De Simone, padre Amorth ricorda che il bene c’è anche ai nostri giorni; “non sempre però appare né viene pubblicizzato. Si diffonde anzi quella che oggi alcuni chiamano addirittura eufobia, ovvero rigetto del bene”.

FEDE E PREGHIERA COME ANTIDOTO
Quella su Dio “è cronaca bianca e dunque viene per lo più ignorata. Quella sul diavolo è ritenuta cronaca nera e va per la maggiore”. Il maligno, rimarca, “esiste ma teme nostro Signore”. La vera fede e la preghiera sono “postazioni formidabili per attestarci contro il demonio”.

“Sia l’esorcista come il semplice battezzato sono al sicuro quanto più hanno la consapevolezza di essere amati da Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, protetti dalla santa vergine Maria, dagli angeli e dai santi: insomma stanno dalla parte del Più-Forte e del Più-Attraente”.

COME PREVENIRE L’INFLUSSO DEL DEMONIO
Quali sono le disposizioni interiori per prevenire l’influsso del demonio? Padre Amorth consiglia innanzitutto di “farsi aiutare a interiorizzare l’eventuale malessere che è in noi” e può esprimersi in molteplici forme – tristezza, rabbia, violenza, ribellione, persino in bestemmia -, di “abbandonare un comportamento indifferente, apatico, disinteressato riguardo al bene per vivere con profonda serenità e in buona coscienza”, di stare in “comunione con Dio”, abbandonando “un eventuale ateismo pratico, una vita di peccato, passando a una vita in Dio”, e ancora umiltà, fede, preghiera, frequenza ai sacramenti, vita cristiana conforme al Vangelo, opere di carità, perdono dei nemici.

“Se esiste un modo per distogliere il diavolo da noi”, osserva, “consiste nel lasciarci attrarre dalla bontà e dalla bellezza che promanano dal bene e dal nostro Dio e Padre”.

Il Signore, conclude padre Amorth, concede sia agli esorcisti che ai semplici battezzati “tutta la grazia per poter affrontare e superare il diavolo. Alle sue minacce ciascuno può rispondere: ‘Sono avvolto nel manto della Madonna; cosa puoi farmi? Ho dalla parte mia l’arcangelo san Michele, provaci a lottare con lui. Ho il mio angelo custode che veglia perché io non venga toccato; tu non puoi fare niente’”.

Padre Amorth spiega cos’è il maleficio e come difendersi da esso
Le preghiere da recitare quando credi di essere vittima di un maleficio

Nel suo libro “Memorie di un esorcista –La mia vita in lotta contro Satana”, Padre Amorth ci racconta alcune delle sue esperienze più importanti nella sua lotta contro il male. In una sezione del libro spiega cos’è il maleficio e ci mostra le preghiere per contrastarlo.

L’esorcista ha dichiarato: “Maleficio è fare del male per mezzo del demonio. Il maleficio può essere fatto in tanti modi diversi, ecco che abbiamo, la maledizione, il malocchio, la fattura, la legatura, il vodoo, la macumba, sono tutte forme diverse di malefici. I malefici sono di gran lunga la causa più frequente delle possessioni e dei mali procurati dal demonio: non meno del 90 per cento.

 Esistono i malefici a morte?

Sí, esiste il maleficio a morte, ho avuto a che fare con diversi di essi. Secondo me, il loro effetto non è assicurato, ma senza dubbio ci sono delle persone che tentano di lanciare dei malefici a morte. Con questo termine ci si riferisce a un maleficio molto grave. Ma un maleficio non può essere mortale, la vita è nelle mani di Dio.

Considerato tutto questo, è necessaria una vita piena di grazia, una buona confessione sacramentale, il digiuno e la preghiera continua.

Se si vive una vita secondo i precetti di Dio, cioè ci si accosta spesso a tutti i sacramenti e si è in uno stato di grazia, allora non c’è bisogno di temere i malefici, perché la grazia di Dio è molto più grande di qualsiasi opera del maligno.

Ecco le parole di padre Amorth in una intervista rilasciata a Radio Vaticana nel 2006.


R. – Bisogna tenere conto che l’esorcismo è qualcosa in cui si crede perché avvengono fatti che la ragione non può spiegare e che invece la Bibbia ci espone. Aggancio immediatamente la presenza dell’esorcismo con gli insegnamenti della Bibbia, perché la ragione da sola non arriverebbe mai a comprendere certi fenomeni che la ragione non arriva a capire e che solo attraverso la conoscenza rivelata che ci viene dalla Bibbia riusciamo ad approfondire. Teniamo conto che tutti i popoli di tutte le razze, anche i popoli più antichi, hanno sempre avuto la sensibilità all’esistenza di spiriti malefici che ci sono; é solo, però, attraverso la Bibbia che noi abbiamo saputo con certezza chi sono questi spiriti, ossia che sono angeli creati buoni da Dio che si sono ribellati e che per odio a Dio tentano l’uomo al male.

D. – Padre Amorth, molti si chiedono – spesso con una curiosità razionale – che cosa è un esorcismo, come si manifesta il male e come viene allontanato dall’uomo …

R. – L’esorcismo è una preghiera fatta in nome della Chiesa, per cui con una forza maggiore che non la semplice preghiera o le semplici invocazioni private, per liberare le persone colpite dal demonio dalla presenza o dalle influenze malefiche. Tenga presente questa differenza, perché la presenza malefica è molto rara, ossia che ci sia una persona realmente posseduta dal demonio, mentre è più frequente la influenza malefica, ossia una persona che ha dei tormenti causati dal demonio.

D. – Padre Amorth, come si presenta il demonio in una persona?

R. – Il demonio naturalmente è un puro spirito, non è che lo si veda: se ne vedono gli effetti. Quindi, la sofferenza che una persona ha e che i medici non riescono né ad individuare né tantomeno a guarire …

D. – Come si manifesta, all’inizio del terzo millennio, il demonio?

R. – Si manifesta con grande forza, perché non dimentichiamo che quando cala la fede, aumenta la superstizione, per cui le persone, dedicandosi all’occultismo che è in crescita, aprono le vie alle influenze demoniache.

D. – Padre Amorth, la Chiesa che rapporto ha con l’esorcismo e con i sacerdoti esorcisti?

R. – Direi che la Chiesa ha ufficializzato il mandato di Gesù: “Andate, predicate, cacciate i demoni, guarite i malati”.

D. – Possiamo riconoscere la presenza del diavolo anche nella storia, ad esempio nella storia contemporanea?

R. – Sì, perché il diavolo può possedere non solo le singole persone, ma anche i gruppi, anche popolazioni intere. Per esempio, io sono convinto che i nazisti fossero tutti posseduti dal demonio. Se si pensa a quello che hanno compiuto tipi come Stalin, Hitler … certamente erano posseduti dal demonio. Lo si vede dalle loro azioni, dal loro comportamento, dagli orrori che hanno commesso o che hanno fatto commettere, per cui bisogna difendere dal demonio anche la società! (da Radio Vaticana).

 

Di seguito due preghiere da recitare quando credi di essere vittima di un maleficio.

Preghiera contro il maleficio (Rituale Greco)

Kyrie eleison. Signore Dio nostro, o Sovrano dei secoli, onnipotente e onnipossente, Tu che hai fatto tutto e che tutto trasformi con la tua volontà; Tu che a Babilonia hai trasformato in rugiada la fiamma della fornace sette volte più ardente e che hai protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli; Tu che sei dottore e medico delle nostre anime; Tu che sei la salvezza di coloro che a Te si rivolgono, Ti chiediamo e Ti invochiamo, vanifica, scaccia e metti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e macchinazione satanica, e ogni influenza maligna e ogni maleficio o malocchio di persone malefiche e malvagie operanti sul tuo servo (…).

Fa’ che in cambio dell’invidia e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e carità; Tu, Signore, che ami gli uomini, stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e potenti, e vieni a soccorrere e visita questa immagine tua, mandando su di essa l’Angelo della pace, forte e protettore dell’anima e del corpo, che terrà lontano e scaccerà qualunque forza malvagia, ogni veneficio e malia di persone corruttrici e invidiose; così che sotto di Te il tuo supplice protetto con gratitudine Ti canti: “Il Signore è il mio soccorritore e non avrò timore di ciò che potrà farmi l’uomo”; e ancora: “Non avrò timore del male perché Tu sei con me, Tu sei il mio Dio, la mia forza, il mio Signore potente, Signore della pace, padre dei secoli futuri”.

Sì, Signore Dio nostro, abbi compassione della tua immagine e salva il tuo servo (…) da ogni danno o minaccia proveniente dal maleficio, e proteggilo ponendolo al di sopra di ogni male; per l’intercessione della più che benedetta, gloriosa Signora la Madre di Dio e sempre vergine Maria, dei risplendenti Arcangeli e di tutti i tuoi santi. Amen!

Preghiera contro ogni male

Spirito del Signore, Spirito di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, Santissima Trinità, Vergine Immacolata, Angeli, Arcangeli e Santi del paradiso, scendete su di me: fondimi, Signore, plasmami, riempimi di Te, usami.

Caccia via da me le forze del male, annientale, distruggile, affinché io possa stare bene e operare il bene.

Caccia via da me i malefici, le stregonerie, la magia nera, le messe nere, le fatture, le legature, le maledizioni, il malocchio; l’infestazione diabolica, la possessione diabolica, l’ossessione diabolica; tutto ciò che è male, peccato, invidia, gelosia, perfidia; la malattia fisica, psichica, spirituale, diabolica.

Brucia tutti questi mali nell’inferno, perché non abbiano mai più a toccare me e nessun’altra creatura al mondo.

Ordino e comando: con la forza di Dio onnipotente, nel nome di Gesù Cristo Salvatore, per intercessione della Vergine Immacolata: a tutti gli spiriti immondi, a tutte le presenze che mi molestano, di lasciarmi immediatamente, di lasciarmi definitivamente, e di andare nell’inferno eterno, incatenati da San Michele Arcangelo, da San Gabriele, da San Raffaele, dai nostri Angeli custodi, schiacciati sotto il calcagno della Vergine Santissima Maria. Amen.

Una breve preghiera di esorcismo insegnata da Sant’Antonio.

La tradizione popolare dice che Sant’Antonio abbia insegnato una preghiera a una povera donna che cercava aiuto contro le tentazioni del demonio. Il papa francescano Sisto V ha fatto scolpire la preghiera – chiamata anche “il motto di Sant’Antonio” – alla base dell’obelisco eretto in Piazza San Pietro, a Roma. L’originale latino dice:

Ecce Crucem Domini! +

Fugite partes adversae! +

Vicit Leo de tribu Juda, +

Radix David! Alleluia!

Traduzione:

Ecco la Croce del Signore, +

Fuggite, potenze nemiche: +

Ha vinto il Leone della tribù di Giuda, +

Discendente di Davide! Alleluia!

Questa breve preghiera ha tutto il sapore di un piccolo esorcismo. Possiamo usarla anche noi – sia in latino che in italiano – per poter superare ogni tentazioni che abbiamo di fronte.

(Tratto da Aleteia del 17 settembre 2016).