La Chiesa che vorrei
La chiesa che vorrei è una chiesa
fatta di uomini e di donne semplici.
Una chiesa dove l’autorevolezza di una persona
nasce a sua insaputa
dal suo perdersi pazientemente nei poveri con amore.
E’ una chiesa fatta di uomini e di donne
lungimiranti e acuti
immersi nel quotidiano
in un silenzioso e generoso donarsi.
E’ una chiesa che quando cammina illumina
e quando illumina apre il cammino.
E’ una chiesa che si orienta con la speranza,
si costruisce con pietre vive, fatte di cuore e anima,
e non conosce altro portafoglio che la Provvidenza.
Una chiesa fatta di cuori dolci come il miele
e resistenti come le montagne.
Una chiesa di uomini e di donne
col sorriso sulle labbra anche nella persecuzione,
capaci di pregare commossi per i loro aguzzini,
e capaci di tenera accoglienza
anche nel silenzio più atroce.
Una chiesa del silenzio orante
incessante come il muoversi dei venti,
della fedele amante preghiera
perché l’umanità rimanga
nel tenero abbraccio di Dio.
E’ una chiesa leggiadra, spigliata, gaia, agile,
che canta invece di ragionare,
che prega invece di parlare,
che ringrazia invece di giudicare.
Una chiesa che è sempre avanti e sempre al presente,
e nel presente vive e ricorda l’eternità, l’eskaton.
Una chiesa dagli occhi belli, sbarazzini e austeri,
che sogna i sogni di Dio, che canta a perdifiato.
E’ una chiesa una, integra, universale.
La Chiesa di Dio.
Chiesa umile serva come Maria,
che, attenta e vigile, ascolta
e custodisce in cuore il Verbo di Dio.
Come Maria.
Forte e intrepida come la Donna del Calvario.
Chiesa madre misericordiosa di tutti i suoi figli
poveri, piccoli, miseri, peccatori e disperati.
Come Maria.
Una chiesa che non cerca riconoscimenti e gloria propria
ma rispecchia la Presenza di Gesù crocifisso e risorto.
Una chiesa vivificata dallo Spirito del Signore.
Una chiesa che nel Battesimo e nell’Eucaristia
muore e vive con Cristo Gesù, unico Salvatore di tutti,
per dare al mondo la Vita.