Come ogni anno in questo periodo, affascinano, le così dette “stelle cadenti”. E’ uno spettacolo che si rinnova ogni qualvolta le nuvole lo permettono.Ricordo sempre in questo giorno un avvenimento del tempo passato; siamo nel 1993, su una nave della Jadrolinea, diretti a Medjugorje in pellegrinaggio per la festa dell’Assunta; con me e i pellegrini, c’è anche mia figlia Eleonora. Erano i tempi della guerra dei Balcani ( 1991-1995) e la traversata dell’Adriatico era in quel momento del conflitto, la via più sicura per giungere dalla Gospa. Racconto tutto questo per fare partecipe chi legge della bellezza della notte di S.Lorenzo vissuta in quel modo, ma soprattutto in quel periodo della storia. Sdraiate per terra sul ponte della nave, cercando di dormire ( le cabine non erano x noi, si chiedeva solo il passaggio in ponte, quindi poteva essere il bar o la sala di ritrovo o come noi sulla tolda della nave; per alcuni tra cui me ed Eleonora, la prua che puntava verso Spalato).
Ma che emozioni, il silenzio della notte rotta solo dai motori della nave e dalle onde che si infrangevano contro le fiancate; e sopra di noi un cielo stellato come si vede raramente, perché senza luci svianti, solo quelle fioche della nave ( mi è successo anche in montagna e a Medjugorje, in particolare in quel periodo per il coprifuoco). Dicevo quante emozioni, guardare il cielo sopra di noi con miriadi di stelle, ammirare la loro scia luminosa saettare nel nero del cielo! E poi vivere la certezza che nostra Madre Maria stava vegliando su di noi, aspettare con ansia l’emozione dell’incontro e dell’arrivo in quel luogo protetto dalla malvagità dell’uomo. Rannicchiate ci si scaldava a vicenda e poi …. l’alba sul mare,
il cielo che si faceva zaffiro sempre più chiaro, dopo aver lasciato il suo blù nero trapunto di stelle che per tutta la notte aveva vegliato su di noi, i primi bagliori che permettevano di intravedere la linea scura della costa in lontananza, la gioia di arrivare da Lei velocemente. “Il cielo che perdeva i suoi greggi di stelle e poi quel prodigio quotidiano che è l’aurora” ( Maria Valtorta) Dovrei scrivere un libro su l’andata a Medjugorje e l’esperienza fatta in 27 anni. Ma per oggi bastano le lacrime di S. Lorenzo. Grazie per avermi letto (EMMA)