Dato che il fenomeno delle presunte apparizioni mariane non si è ancora concluso, la Chiesa cattolica prudentemente non si è ancora espressa in modo definitivo, giudicando però che riguardo alle apparizioni di Međugorje «non constat de supernaturalitate», cioè “non risulta che ci sia un intervento soprannaturale” ” non si è al momento in grado di riconoscere l’origine soprannaturale del fenomeno”, Medjugorje rientra in quest’ultima formulazione.

In questo senso il 10 aprile 1991 i vescovi dell’allora Jugoslavia riuniti a Zara emisero una dichiarazione congiunta nella quale si sosteneva che «sulla base di quanto finora si è potuto investigare, non si può affermare che abbiamo a che fare con apparizioni e rivelazioni soprannaturali».

Negli anni successivi, a seguito di una richiesta di chiarimenti inviata da Gilbert Aubry, vescovo di Saint-Denis-de-La Réunion, la Congregazione per la Dottrina della Fede attraverso una lettera firmata dall’allora segretario Tarcisio Bertone ha dichiarato che «dopo la divisione della Jugoslavia in diverse nazioni indipendenti, spetterebbe ora ai membri della Conferenza episcopale della Bosnia-Erzegovina riprendere eventualmente in esame la questione ed emettere, se il caso lo richiede, nuove dichiarazioni» concludendo che «i pellegrinaggi a Međugorje che si svolgono in maniera privata, sono permessi a condizione che non siano considerati come un’autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa».

Tra i prelati che si sono espressi nettamente contro l’autenticità delle apparizioni vi furono l’allora vescovo di Mostar-Duvno (la diocesi che ha competenza sulla parrocchia di Međugorje) Pavao Žanić; opinione mantenuta anche dal successore attualmente in carica Ratko Perić.

La posizione della Santa Sede, esplicitata in vari Documenti è stata sintetizzata da Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone; “ Le dichiarazioni del vescovo di Mostar riflettono un’opinione personale, non sono un giudizio definitivo e ufficiale della Chiesa” ( L’ultima veggente  di Fatima” – Pag. 103-107 – Ed. Rai -Rizzoli).     Questa dichiarazione taglia le gambe a tutti coloro che si avvalgono delle dichiarazioni del Vescovo di Mostar per attaccare Medjugorje in nome della Chiesa.

” Tutto è rinviato alla dichiarazione di Zara dei vescovi della ex jugoslavia del 10 aprile 1991, che lascia la porta aperta a future indagini. La verifica deve, perciò, andare avanti, essendo le apparizioni ancora in atto” .

Dichiarazione di Zara

LA DICHIARAZIONE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELL’EX JUGOSLAVIA A PROPOSITO DI MEDJUGORJE

Durante la seduta ordinaria della conferenza episcopale italiana svoltasi a Zara dal 9 all’11 aprile 1991 è stata adottata la seguente

DICHIARAZIONE:

I vescovi sin dall’inizio seguono le apparizioni di Medjugorje tramite il vescovo della diocesi, la commissione episcopale e la commissione della conferenza episcopale jugoslava per Medjugorje.

Sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali.

Tuttavia, i numerosi credenti che arrivano a Medjugorje provenienti da vali luoghi e spinti da motivi religiosi e di altro genere hanno bisogno dell’attenzione e della cura pastorale innanzitutto del vescovo della diocesi e poi anche di altri vescovi così che a Medjugorje e con Medjugorje si possa promuovere una sana devozione verso la Beata Vergine Maria, in armonia con l’insegnamento della Chiesa.

A tal fine i vescovi forniranno adeguate indicazioni liturgico-pastorali e tramite la commissione continueranno a seguire e a far luce sugli avvenimenti di Medjugorje.

Zara, 10 aprile 1991 I vescovi jugoslavi

 

Il 17 marzo 2010 la Santa Sede ha istituito, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, una speciale commissione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Madonna di Međugorje, presieduta dal cardinale Camillo Ruini e composta da una ventina di membri tra cardinali, vescovi, periti ed esperti. Tale commissione sta lavorando in maniera riservata e sottoporrà le sue conclusioni alla Congregazione stessa, competente ora , ad adottare le decisioni del caso.

Nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli.     I pellegrinaggi privati sono quelli organizzati privatamente dai fedeli, o da agenzie laiche, e che si specifica che è bene che siano accompagnati dai sacerdoti.  Questa precisazione è molto importante, sopratutto per il servizio delle confessioni.     Infine tutti i pellegrini cattolici possono recarsi a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali.  Viene ribadita l’assoluta libertà dei pellegrini di recarsi a Medjugorje, specificando che la Chiesa lo ritiene un luogo di culto mariano, dove è possibile partecipare alla Santa Mesa, Confessarsi, fare la Via Crucis, l’Adorazione al Santissimo Sacramento… e così via.

Scaricabili alcuni testi di approfondimento su Medjugorje e la Chiesa.

La Chiesa su Medjugorje

Il Cardinal Dott. Christoph Schönborn riguardo a Medjugorje

Il Cardinale di Vienna Dott. Christoph Schönborn a Medjugorje

Il caso Medjugorje – Cosa dice la Chiesa

Il commento del cardinale Schönborn

I Vescovi del Libano a Medjugorje

Medjugorje supera la nostra competenza

Testimonianze di Vescovi su Medjugorje

Vedi anche il sito di Radio Maria www.radiomaria.it sotto Medjugorje -Documenti.