Aprendo in questi giorni una collezione di scritti del cardinal Martini, che si intitola ‘Il Vangelo di Maria’ (edizioni Ancora), ho avuto modo di rileggere le sue parole su Medjugorie e la ricetta che aveva proposto nel 1995, da arcivescovo di Milano. Mi perdonerete se sono un po’ lunga ma mi sembra un testo interessante e ricco di amore a Maria… e poi, se volete saltare alle conclusioni, potete andare in fondo dice Sabrina Cottone (ma vi perdete il meglio). )
La parrocchia di Medjugorie e la statua della Madonna
‘Le apparizioni – spesso arricchite da locuzioni talora abbondantissime, come a Medjugorie – sono tante: è la sua constatazione da cui parte una disamina dei tanti casi, approvati dalla Chiesa (come La Salette, Lourdes e Fatima) o ancora in cerca di chiarezza. ‘Di fronte a tale situazione, come deve comportarsi il pastore? Una soluzione sarebbe quella di non badarci e di continuare ad appoggiarsi alla Scrittura, alla tradizione, al magi-stero. Qualcuno però si chiede: non ci sarà forse, in una o nell’altra manifestazione, un disegno provvidenziale? Non ha forse una madre il diritto di ammonire i suoi figli? Non ci si vorrebbe dunque chiudere a tutte le possibili presenze di Maria’.
La Madre ha il diritto di ammonire i suoi figli, suggerisce il cardinale. E continua: ‘La cosa più ovvia consisterebbe nel distinguere il bene dal falso… Tuttavia, la regola del discernimento non è così facilmente applicabile, perché spesso non si riesce a dare un giudizio’. Carlo Maria Martini proponeva poi tre criteri di valutazione: il primo è la sintonia col Vangelo, il secondo vedere se le persone che vivono tali esperienze sono umili, obbedienti e riservate. Il terzo criterio è di particolare interesse perché è quello scelto da san Carlo Borromeo per il santuario di Rho (dove tantissimi fedeli veneravano e ancora venerano un quadro della Madonna che ha pianto). Un criterio di particolare attualità ancora oggi.
Scrive il cardinal Martini: ‘Interessante, in proposito la storia di Rho: san Carlo, pur avendo compiuto delle indagini sulla visione e lacrimazione della Madonna, non si è pronunciato, ma nella sua Bolla si è limitato a dichiarare che vedendo molta gente recarsi in quel luogo a pregare e notando buoni frutti, regolava l’afflusso dei pellegrini dando un ordine alla devozione’.
Ed eccoci alla sospirata conclusione (dopo qualche lamentela sul comportamento di certi devoti ostinati…): ‘E’ davvero una saggia soluzione: si rinuncia ad approvare o a disapprovare l’apparizione o la visione, ma dove nascono frutti di fede evangelica, dove i veggenti sono umili e i contenuti dei messaggi in sintonia con il Nuovo Testamento, si dà un regolamento per la devozione’
Questo il consiglio pratico. Ma la frase più bella, color del cielo e piena di tenerezza, secondo me è la domanda: ‘Non ha forse una madre il diritto di ammonire i suoi figli? ’
(dal quotidiano “Il Giornale” del 19 giugno 2015- blog di Sabrina Cottone)