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“Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto dell’Arcangelo e il volto dell’uomo, Dio è più forte. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il diavolo. E san Michele vince perché in lui è Dio che agisce”. ( Papa Francesco).

Per i cristiani, quindi, san Michele è considerato come il più potente difensore del popolo di Dio. Nell’iconografia viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano, sotto i suoi piedi il dragone-satana, sconfitto nella battaglia.
Tra gli Angeli rifulge per la sua bellezza Michele, considerato il principe degli Angeli, il protettore del popolo eletto, capo supremo dell’esercito celeste che difende i deboli e i perseguitati; è il simbolo della potente assistenza divina. Il suo nome in ebraico è Mikha’el e significa: “ Chi è come Dio?”, è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza.
La leggenda narra che l’Arcangelo S. Michele, capo delle milizie celesti, durante la prima lotta contro Lucifero, ha sferrato un colpo di spada così potente da fendere il suolo per migliaia di chilometri.
La fenditura oggi non c’è più, ma la “linea sacra di San Michele” esiste ancora e, in maniera davvero singolare e incredibile, unisce in linea retta tre santuari dedicati al culto dell’Arcangelo S. Michele.
La linea, se prolungata sulla cartina, giunge fino a Gerusalemme e tocca altri luoghi importanti del suo culto: Skellig Michael (Repubblica Irlandese), St Michael’s Mount (Cornovaglia), Mont Saint Michel (Normandia), s michele_editedla Sacra di San Michele (Val di Susa), San Michele (Monte Sant’Angelo), Monastero di San Michele (Isola di Simi). Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano si trovano alla medesima distanza. Questa linea è il suo perfetto allineamento con il tramonto del Sole nel giorno del Solstizio d’Estate.
Affascinanti coincidenze. Divertiamoci con i numeri geografici e coincidenze, ma poi andiamo alla Parola di Dio, vera roccia su cui costruire speranze eterne: “Mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: «Tu sei per noi o per i nostri avversari?». Rispose: «No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che dice il mio signore al suo servo?». Rispose il capo dell’esercito del Signore a Giosuè: «Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo». Giosuè così fece.” (Giosuè 5, 13-15).