xmedjugorie3.jpg.pagespeed.ic.lD_CoqMk5IPerché Medjugorje? 
Non vi e dubbio che quel 24 giugno del 1981 quando sono iniziate le apparizioni della Madonna nel piccolo villaggio di Medjugorje, nessuno poteva immaginare che, vent’anni dopo, quella meravigliosa avventura, allora iniziata fra mille difficoltà in un Paese comunista, fosse ancora in pieno svolgimento, in un quadro mondiale profondamente cambiato e con prospettive sul terzo millennio piene di speranze, ma anche di inquietanti interrogativi. Stilare un bilancio di un evento che, nel frattempo, continua ad avere una risonanza mondiale e una positiva influenza nella vita della Chiesa, non è possibile neppure in forma approssimativa. Tuttavia, a quasi tre decenni di distanza, è opportuno soffermarsi a meditare, affinché una delle vicende spirituali più importanti della nostra epoca venga colta nel suo vero significato e ci aiuti a decifrare un futuro pieno di dubbi e angosce.
È un avvenimento unico e irripetibile.

blue-cross-croce-azzuro-plavi-kriz-blaue-kreuz-croix-bleu-medjugorje-e1342561563684-300x202Nella storia delle apparizioni mariane di tutti i tempi, quelle di Medjugorje rappresentano per molti aspetti una assoluta novità. Mai, infatti, la Madonna in passato era apparsa così a lungo e a un gruppo così numeroso di ragazzi, facendosi, con i suoi messaggi, maestra di vita spirituale e di santità per un’intera generazione. Mai era accaduto che una parrocchia venisse presa per mano nel cammino del risveglio della fede, fino a coinvolgere, in questa esaltante vicenda spirituale, un numero incalcolabile di fedeli di tutti i continenti, compresi migliaia di sacerdoti e decine di vescovi. Mai il mondo aveva, attraverso le onde dell’etere e gli altri mezzi di comunicazione sociale, sentito così accorato, così puntuale e così vivo, l’invito celeste alla penitenza e alla conversione. Mai Dio, inviando ogni giorno la sua ancella, che ci ha donato come Madre, si era chinato con così grande misericordia sulle piaghe di un’umanità «sazia, ma disperata» (cardinal Biffi). Qualcuno, anche fra i devoti della Madonna, ha storto il naso per la indubbia novità del fenomeno costituito da Medjugorje. «Perché mai in un Paese comunista?», ci si chiedeva all’inizio, quando la bipartizione del mondo appariva solida e immutabile. Ma quando il muro di Berlino crollò e il comunismo ricevette lo sfratto dall’Europa, Russia compresa, allora l’interrogativo ricevette da solo la più esauriente delle risposte. D’altra parte il Papa non parlava anch’egli una lingua slava come la Regina della pace?
Chi poteva pensare che esattamente dieci anni dopo, il 26 giugno 1991, scoppiava quella guerra nei Balcani che ha dilaniato l’Europa per un decennio, minacciando di condurre il mondo verso la catastrofe nucleare? Non è mancato chi, anche all’interno della comunità ecclesiale, ha bollato la Madonna col nomignolo di «chiacchierina», con malcelato disprezzo per i messaggi che con sublime sapienza e infinito amore la Regina della pace non ha cessato di donarci nell’arco di vent’anni. Tutta via il libretto dei messaggi costituisce oggi, per chi lo legga con la necessaria purezza e semplicità d’animo, uno dei più elevati commenti al Vangelo che mai siano stati composti, e alimenta la fede e il cammino di santità del Popolo di Dio più di tanti libri partoriti da una scienza teologica che non dì rado è incapace di nutrire il cuore. Certo, apparire ogni giorno per vent’anni a dei ragazzi che oggi so no uomini e donne maturi, e dare messaggi che sono un magistero quotidiano per un’ intera generazione è qualcosa di inedito e di eccezionale. Ma, non è forse vero che la grazia sorprende e che Dio opera con libertà sovrana secondo la sua sapienza e per venire incontro alle nostre reali necessità, e non secondo i nostri schemi precostituiti? Chi potrebbe dire che la grazia di Medjugorje non sia stata di grande beneficio, non solo per una moltitudine di «cani sciolti», ma per la Chiesa stessa?
È un evento ecclesiale.

Schermata 2015-01-31 alle 09.09.39Noi potremmo descrivere all’infinito le meraviglie di grazia di Medjugorje, però alla fine qualsiasi osservatore, anche un non credente si chiederebbe: “Ma qual è l’atteggiamento della Chiesa?” Non bisogna dimenticare che la novità e la complessità dei fatti di Medjugorje, rispetto alle apparizioni del passato, hanno posto la Chiesa di fronte a problemi di discernimento che esigono dosi supplementari di prudenza e di consiglio. Si tratta di avvenimenti in piena evoluzione e tutto ciò che la Chiesa per ora può offrire è un accompagnamento pastorale e non un giudizio definitivo che al momento rimane sospeso. Mi preme invece sottolineare come le apparizioni di Medjugorje, diversamente da tante altre nel passato, si collochino non a fianco, ma nel cuore stesso della Chiesa, in quanto la scelta di Maria è caduta su una parrocchia, all’interno della quale ha scelto dei ragazzi come messaggeri della sua volontà. La scelta di una parrocchia, della quale la Madonna stessa si fa madre e maestra del cammino spirituale, è la grande novità delle apparizioni di Medjugorje, che diventano così fin dall’inizio un evento ecclesiale a tutti gli effetti. E’ come se la Regina della pace, nel suo progetto di rinnovare e sostenere spiritualmente la Chiesa, abbia preso sotto la sua personale responsabilità quella piccola porzione di Chiesa che è la parrocchia, in tendendo per essa il confluire di tutte le realtà vive che costituiscono una comunità cristiana concreta. Basta prendere in mano il libretto dei messaggi per comprendere questa chiara intenzione della Madonna, la quale non si rivolge ai veggenti, ma, attraverso di loro, ai parrocchiani, e in definitiva a tutte le parrocchie del mondo, guidandole nella vita spirituale, liturgica e pastorale. È dunque da una istituzione ecclesiale ufficiale, qual è la parrocchia, il cui parroco è nominato dal vescovo, che la Madre di Dio ha incominciato a svolgere il suo compito materno nei confronti di tutta la Chiesa. I pellegrini che vanno a Medjugorje, si recano in una parrocchia dove trovano una chiesa, con le sante Messe, i confessionali, e innumerevoli sacerdoti, provenienti da ogni parte del mondo, che celebrano e confessano, rinnovando nel frattempo sé stessi. Da questa
parrocchia il risveglio della fede, della preghiera e della vita cristiana, si diffonde nell’intero corpo ecclesiale, al quale infonde un nuovo vigore per poter affrontare i tempi difficili della secolarizzazione .
Medjugorje e il pontificato di Giovanni Paolo II.
giovanni-paolo-IIIl significato ecclesiale di Medjugorje acquista un rilievo ancora maggiore alla luce del pontificato di Giovanni Paolo II, che ha una connotazione mariana, come mai era avvenuto prima nella storia della Chiesa. L’attentato, di cui il Santo Padre è stato vittima proprio il 13 maggio del 1981, lega in modo particolare la sua persona a Fatima. Ma è proprio il mese successivo all’attentato, il 24 giugno 1981, festa di san Giovanni Battista, che iniziano le apparizioni della Regina della pace a Medjugorje. Da allora è come se la Santa Vergine abbia accompagnato l’infaticabile azione apostolica del Successore di Pietro, chiamando alla conversione gli uomini smarriti lungo le vie del male, risvegliando la fede vacillante di molti cristiani. Persino alcune delle iniziative pastorali più riuscite di questo pontificato, come la giornata mondiale della gioventù e quella delle famiglie, hanno ricevuto un’ispirazione e un impulso straordinari proprio da Medjugorje. E’ tuttavia la stessa Regina della pace, in un messaggio del 25 agosto 1991, a legare Medjugorje a Fatima. La Madonna chiede il nostro aiuto perché si realizzi tutto ciò che lei desidera realizzare secondo i segreti iniziati a Fatima. Con questo messaggio la Vergine abbraccia l’ultimo secolo del secondo millennio. Tempo di tenebra e di guerre fratricide, di persecuzioni e di martirio, sul quale però Maria apre le sue braccia materne. Giovanni Paolo II si inserisce in questo progetto come il Papa di Maria. E il realizzatore per eccellenza del progetto mariano. La stessa caduta del comunismo e la conseguente libertà religiosa nei Paesi dell’Est europeo, della Russia in particolare, sarebbero incomprensibili senza la sua azione coraggiosa e la forza morale che si sprigiona dalla sua figura. Quando dal balcone della basilica di San Pietro è stato annunciato al mondo il nuovo Papa, Benedetto XVI erano esattamente le 18.45, ora dell’apparizione della Madonna a Medjugorje. I seguaci della Gospa non avevano dubbi: Joseph Ratzinger era il Papa scelto da Maria, come lo era stato Giovanni Paolo II. Il programma del pontificato di Benedetto XVI che, col passar del tempo assume tratti mariani sempre più manifesti, è di confermare la Chiesa nella verità rivelata, portando al cuore della Fede, che è Gesù Cristo, Figlio di Dio, e unico Salvatore del mondo. E’ lo stesso programma della Regina della Pace, realizzato attraverso i suoi messaggi alla parrocchia il cui scopo, come lei ha detto, è quello di “risvegliare la fede”. La Madre della Chiesa si è messa a fianco del Capo della Chiesa per aiutarlo nel difficile compito.
Il millennio di Maria
527556_419808624739040_1100161109_nLe apparizioni della Madonna a Medjugorje, incominciate nel 1981, sono ancora in pieno svolgimento all’inizio del terzo millennio. Dopo vent’anni l’attenzione della gente non è affatto caduta.
È senza dubbio lecito chiedersi: quale sarà lo svolgimento futuro? Va subito detto che i messaggi della Regina della Pace non assecondano nessuna aspettativa apocalittica e non soddisfano le diffuse curiosità circa l’avvenire dell’umanità. La Madonna non è venuta a fare rivelazioni di sapore millenaristico, ma piuttosto a sollecitare un cammino di fede e di conversione, che otterrà sull’umanità la benedizione di Dio e la realizzazione del mondo nuovo della pace. Il futuro in fondo è nelle nostre mani. Molto di ciò che accadrà dipenderà dalla nostra risposta all’appello di Maria. I termini veri della questione sono stati posti da Giovanni Paolo II nell’atto di consacrazione del millennio a Maria. Il Papa afferma che l’umanità ha di fronte due strade: una di esse porta alla distruzione della terra, l’altra a trasformarla in un’ oasi di pace. La Madonna è venuta per aiutarci a prendere la via della salvezza e non della rovina. Il suo messaggio fondamentale è che senza Dio l’umanità non ha nè futuro, né salvezza eterna, mentre, ritornando a Dio, otterrà per il mondo un tempo di primavera. Anche i dieci segreti, di cui attualmente sono portatori tre dei sei veggenti, sono da inquadrare in un futuro dove non mancheranno le prove, ma che avrà un sicuro sbocco di luce, se sarà sufficientemente ampia e convinta la nostra risposta all’appello della conversione.
In tutti questi vent’anni la Madonna si è preparata un suo esercito di devoti. Sono le schiere che in una mano portano la croce e nell’ altra la corona del Rosario, come aveva preannunciato il Monfort. Sono gli apostoli dei tempi nuovi di Maria, che aiuteranno la Madonna a preparare il trionfo del suo Cuore Immacolato che, in definitiva, consiste nel ritorno dell’umanità a Dio. Allora scorreranno i fiumi della pace divina su tutta la terra. La consacrazione del nuovo millennio a Maria, voluta per divina ispirazione dal Santo Padre, ci ricolma il cuore di speranza che il piano della divina misericordia si realizzerà.

Padre Livio