Sono rimasto rattristato, amareggiato e indignato dopo aver visto solo una piccola parte del programma de La7 del 12 novembre, dedicata a quella che i media hanno chiamato VatiLeaks. Quel povero monsignore presente in trasmissione pareva un povero pollo da spennare, e ben poco ha potuto dire di fronte alla batteria dei suoi spennatori. Si, perché è evidente – ovviamente solo per quelli che conoscano almeno un po’ la storia della Chiesa, e per questo la amano -, che qui, con la scusa del diritto alla libertà di informare e magari di “fare il bene della Chiesa”, si stia invece mettendo in atto un processo al Vaticano, dipinto come brutto, sporco e corrotto.
Come dicevo, chi conosca anche solo un po’ la storia della Chiesa sa benissimo che la Chiesa non è la congrega dei perfetti o dei “migliori” (come si autoproclamavano gli appartenenti al PC di un tempo), ma un popolo di santi e di peccatori, che però ha per Capo Colui che è infinita santità.
Ora, da sempre il mondo e certe élite culturali e giornalistiche – che non sono certamente fatte di santi e immacolati, durante il corso della storia, approfittando delle sempre presenti miserie e limiti di uomini di chiesa o di cristiani, hanno puntato il dito accusatore riuscendo a mettere sotto accusa tutta la struttura, sia essa la Chiesa o ora il Vaticano! Ma per quale motivo si fa tutta questa campagna di denigrazione? Semplicemente per il desiderio, più o meno palese, di appropriarsi di quei beni che, dicono: “Invece di essere usati per i poveri, servono per arricchire qualche prelato.
Ora è molto palese che tutta questa campagna venga messa in atto perché lo Stato tolga l’8 per mille alla Chiesa cattolica. Ma credo che alla fine – come abbiamo visto in passato -, si voglia mirare più in alto, e cioè ad appropriarsi dei beni della Chiesa, frutto delle donazioni dei fedeli.
Sappiamo che in passato questo è accaduto più volte, ma possiamo dire che i beni requisiti alla Chiesa siano stati utilizzati a vantaggio dei poveri? Assolutamente no! Sono stati svenduti a chi aveva il denaro per comperarli, arricchendosi maggiormente. Ma sappiamo, per esempio, che nelle autentiche ruberie alla Chiesa fatte durante il Risorgimento, coloro che ne patirono furono proprio i poveri che da quelle istituzioni caritative ricevevano sostegno o istruzione.
Si, sono amareggiato perché coloro che guardano questi programmi, e magari si indignano per il comportamento di certi ecclesiastici, descritto in quelle trasmissioni, finiscono col dimenticare il tanto bene che silenziosamente tante opere caritative, tanti sacerdoti, religiosi e missionari, mettono in atto a favore dei poveri, in tantissimi casi anche appartenenti ad altre fedi. Finiscono anche col cancellare i tanti casi di martirio e di persecuzione di moltitudini di cristiani in varie parti del mondo.
Ho l’impressione che si stia nuovamente preparando una dittatura che alla fine penalizzerà tutti, ma una grande quantità di utenti di quel diabolico strumento che è certa televisione, penserà che si sta invece preparando l’ennesimo “Sol dell’avvenire”. Non ho detto queste cose per giustificare determinati scandali, che è giusto vengano alla luce, ma per smascherare l’inganno che certi sedicenti “benefattori” stanno mettendo in atto.
Che Dio ci aiuti!
(Claudio- Redazione)