SAN FRANCESCO E LA PORZIUNCOLA

Assisi-La-PorziuncolaLa Basilica di Santa Maria degli Angeli racchiude, tra le sue mura, l’antica cappella della Porziuncola, legata alla vita di san Francesco d’Assisi, in quanto culla degli Ordini francescani. Luogo, certamente, suggestivo che invita alla preghiera. Francesco nutriva un grande affetto per questo posto. Egli fissò “qui la sua dimora per la riverenza che aveva verso gli Angeli e per il grande amore alla Madre di Cristo cui la chiesina era dedicata” (dice san Bonaventura nella Legenda Major). Lo stesso Poverello – racconta il suo biografo Tommaso da Celano – raccomandava ai suoi frati: “Guardatevi dal non abbandonare mai questo luogo. Se ne foste scacciati da una parte, rientratevi dall’altra, perché questo è luogo santo e abitazione di Dio. Qui, quando eravamo pochi, l’Altissimo ci ha moltiplicato; qui ha illuminato con la sua sapienza i cuori dei suoi poverelli; qui ha acceso il fuoco del suo amore nelle nostre volontà. Qui, chi pregherà con devozione, otterrà ciò che ha chiesto, e chi lo profanerà sarà maggiormente punito. Perciò, figli miei, stimate degno di ogni onore questo luogo, dimora di Dio, e con tutto il vostro cuore, con voce esultante, qui, inneggiate al Signore”. In questa umile chiesa, restaurata dallo stesso Poverello, fu fondato l’Ordine dei Frati Minori (nel 1209). Qui, nella notte tra il 27 e 28 marzo 1211, Chiara di Favarone di Offreduccio ricevette dal Santo l’abito religioso, dando origine all’Ordine delle Clarisse.images-9 Nella Porziuncola, nell’anno 1221, si riunì il famoso “Capitolo delle Stuoie”, al quale presero parte ben cinquemila frati, provenienti da ogni parte d’Europa, per pregare, ragionare della salute dell’anima e per discutere la nuova Regola francescana. Sempre qui Francesco piamente spirò, nel 1226. Ancora qui, il Santo ebbe la divina ispirazione di chiedere al Papa l’indulgenza detta della Porziuncola, che si celebra il 2 agosto.san_francesco.jpg_480_480_0_64000_0_1_0

COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE L’INDULGENZA DEL PERDONO

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!images-15 Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benchè io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione delle colpe”. “Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande – gli disse il Signore – ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”. E Francesco si presentò subito dal Pontefice, Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?” Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: “Come non vuoi nessun documento?”. images-2E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”. E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.