Oggi festeggiamo Maria S.S. per il suo onomastico, chiediamole che ci dia la grazia di sperimentare la sua dolcezza. Il suo nome non si allontani mai dalle nostre labbra; non si allontani mai dal nostro cuore; seguendola siamo sicuri di non smarrirci; pregandola siamo sicuri di non disperarci.

 

8075Santa Maria, donna bellissima, attraverso te vogliamo ringraziare il Signore per il mistero della bellezza. Egli l’ha disseminata qua e là sulla terra, perché, lungo la strada, tenga deste, nel nostro cuore di viandanti, le nostalgie insopprimibili del cielo.
La fa risplendere nella maestà delle vette innevate, nell’assorto silenzio dei boschi, nella forza furente del mare, nel brivido profumato dell’ erba, nella pace della sera. Ed è un dono che ci inebria di felicità perché, sia pure per un attimo appena, ci concede di mettere lo sguardo nelle feritoie fugaci che danno sull’ eterno.
La fa rifulgere nelle lacrime di un bambino, nell’incanto degli occhi suoi ridenti e fuggitivi, nel bianco tremore dei vegliardi, nella tacita apparizione di una canoa che scivola sul fiume. Ed è un dono che ci dispera perché, come ha detto qualcuno, questa ricchezza si gioca e si perde al tavolo verde del tempo.
Santa Maria, donna bellissima, splendida come un plenilunio di primavera, riconciliaci con la bellezza. Tu lo sai che dura poco nelle nostre mani rapaci. Sfiorisce subito sotto i nostri ingordi contatti. Si dissecca improvvisamente al soffio maligno delle nostre roventi cupidigie. Non la sappiamo trattare, insomma. E lo scavo struggente che ci produce nell’ anima, invece che avvertirlo come anfora di felicità che ci fa cantare di gioia, lo avvertiamo come ferita inguaribile che ci fa gridare di dolore.
Immagine Madonna Bella 00023Aiutaci, ti preghiamo, a superare le ambiguità. Donaci un cuore puro come il tuo. Restituiscici ad ansie di incontaminate trasparenze. E toglici la tristezza di dover distogliere gli occhi dalle cose belle della vita, per timore che il fascino dell’ effimero ci faccia depistare i passi dai sentieri che portano alle soglie dell’ eterno.
Santa Maria, donna bellissima, facci comprendere che sarà la bellezza a salvare il mondo. Non lo preserveranno dalla catastrofe planetaria né la forza del diritto, né la sapienza dei dotti. Oggi, purtroppo, nella deriva dei valori, stanno affondando anche le antiche boe che un tempo offrivano ancoraggi stabili alle imbarcazioni in pericolo. Viviamo stagioni crepuscolari.
Però, in questa camera oscura della ragione c’è ancora una luce che potrà impressionare la pellicola del buon senso: è la luce della bellezza. È per questo, santa Vergine Maria, che vogliamo sentire il fascino, sempre benefico, anche del tuo umano splendore. Perché la contemplazione della tua santità sovrumana ci aiuta già tanto a preservarci dalla palude. Ma sapere che tu sei bellissima nel corpo, oltre che nell’ anima, è per tutti noi motivo di incredibile speranza. E ci fa intuire che ogni bellezza della terra è appena un ruvido seme destinato a fiorire nelle serre di lassù.  (Don Tonino Bello).

 

PER CHI NON L’HA CONOSCIUTO:  Servo di Dio Antonio Bello (Don Tonino) Vescovo (Alessano, Lecce, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993).

Nato a Lecce nel 1935, sacerdote nel ‘57, vescovo di Molfetta, in Puglia nel 1982, nel 1985 presidente del Movimento internazionale “Pax Christi”. Balzò agli onori della cronaca mobilitando la sua Diocesi contro l’insediamento dei caccia bombardieri della Nato nella sua Puglia. Era notato proprio per la sua scelta di una vita comune, come tutti: Vescovo, prendeva l’autobus, e andava spesso in bicicletta, per non inquinare con l’auto, discorreva al bar con la gente, era difficile riconoscere la sua dignità dal vestito: la dignità di credente e di Vescovo brillava invece scintillante nei suoi occhi. Forbito e poetico scrittore coniugava il magistero evangelico con il servizio di persona alle famiglie di sfrattati che aveva accolto nella propria abitazione del palazzo vescovile. Non temeva di esporsi anche nelle manifestazioni pubbliche partecipando ai cortei non violenti e pacifisti in occasione dei conflitti internazionali. Ci ha lasciato pagine squisite soprattutto nelle sue opere di devozione mariana. Morì poco dopo aver partecipato, già gravemente ammalato di tumore, alla marcia a piedi dei 500 su Sarajevo, al tempo dell’occupazione nel conflitto dell’ex Jugoslavia.