Immagine122Nel messaggio del 1° luglio 1943, Gesù dice a Maria Valtorta:La nostra Trinità è luce. Un‘illimitata luce. Sorgente a Se stessa, vivente di Se stessa, operante in Se stessa. L‘universo non è tanto grande quanto Essa è infinita. La sua essenza empie i Cieli, scorre sul Creato, domina sugli antri infernali. Non vi penetra – sarebbe finito l‘Inferno – ma li schiaccia col suo rutilare che è beatifico nel Cielo, confortatore sulla terra, terrifico nell‘Inferno.

Tutto è trino in Noi. Le forme, gli effetti, i poteri.

Dio è luce. Una luce vastissima, maestosa e pacata, è data dal Padre. Cerchio infinito che abbraccia tutta la Creazione, dall‘attimo in cui fu detto: ―Sia la luce, fino ai secoli dei secoli, poiché Dio, che era in eterno, abbraccia la Creazione, da quando essa è, e continuerà ad abbracciare, quanto, nell‘ultima forma, l‘eterna, dopo il Giudizio, rimarrà del Creato. Abbraccerà coloro che sono eterni con Lui nel Cielo.

Dentro al cerchio eternale del Padre è un secondo cerchio, generato dal Padre, diversamente operante eppure non contrariamente operante, perché l‘Essenza è una. Esso è il Figlio. La sua luce, più vibrante, non dà soltanto la vita ai corpi, ma dà la Vita alle anime, che l‘avevano perduta, mediante il suo Sacrificio. È un dilagare di raggi potenti e soavi che nutrono la vostra umanità e ammaestrano la vostra mente.

10984123_861061817306110_856641424691915309_nAll‘interno del secondo cerchio, prodotto dai due operare dei primi cerchi, è un terzo cerchio dalla luce ancora più vibrante e accesa. È lo Spirito Santo. È l‘Amore prodotto dai rapporti del Padre col Figlio, tramite fra i Due, e conseguenza dei Due, meraviglia delle meraviglie.

Il Pensiero creò la Parola e il Pensiero e la Parola si amano. L‘Amore è il Paraclito. Esso opera sullo spirito vostro, sulla vostra anima, sulla vostra carne. Poiché consacra tutto il tempio, creato dal Padre e redento dal Figlio, della vostra persona, creata a immagine e somiglianza di Dio Uno e Trino. Lo Spirito Santo è crisma sulla creazione, fatta dal Padre, della vostra persona, è grazia per fruire del Sacrificio del Figlio, è Scienza e Luce per comprendere la Parola di Dio. Luce più ristretta, non perché sia limitata rispetto agli altri, ma perché è lo SPIRITO dello Spirito di Dio, e perché, nella sua condensazione, è potentissima come è potentissima nei suoi effetti.

Per questo Io dissi: ―Quando verrà il Paraclito vi istruirà. Neppure Io, che sono il Pensiero del Padre divenuto Parola, posso farvi capire quanto può, con un solo balenare, farvi capire lo Spirito Santo. Se davanti al Figlio ogni ginocchio si deve curvare, davanti al Paraclito si deve inchinare ogni spirito, perché lo Spirito dà vita allo spirito. È l‘Amore che ha creato l‘Universo, che ha istruito i primi Servi di Dio, che ha spinto il Padre a dare i Comandamenti, che ha illuminato i Profeti, che ha concepito con Maria il Redentore, che ha messo Me sulla Croce, che ha sostenuto i Martiri, che ha retto la Chiesa, che opera i prodigi della grazia. Fuoco bianco, insostenibile alla vista e alla natura umana, concentra in Sé il Padre e il Figlio ed è la Gemma incomprensibile, inguardabile, della nostra eterna Bellezza. Fissa nell‘abisso del Cielo, attrae a Sé  tutti gli spiriti della mia Chiesa trionfante e aspira a Sé coloro che sanno vivere di spirito nella Chiesa militante. La nostra Trinità, la nostra triplice ed una natura si fissa in un unico splendore in quel punto da cui si genera tutto quanto è, in un eterno essere. Di‘: ―Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo‖.»

Commenta la Valtorta . Descrivere la Cosa che ho visto non si può. La parola manca. Mentre Gesù parlava io vedevo, ma non posso ridire, in maniera che un altro veda, quanto la mia mente ha visto. Potrei di questo fare la figura, anche essendo un asinello nel disegno. Basterebbe fare tre cerchi concentrici con un punto al mezzo. Ma non direbbe nulla. Mancherebbe la Luce e mancherebbe l‘intuizione dei rapporti fra i 76 tre cerchi e il punto che li accentra. Perciò diverrebbe un segno morto, mentre è tanto vivo, operante, beatifico. Certo, anche campassi mille anni, non dimenticherò più la bellezza di questa vista intellettuale. Essa mi sarà aiuto, conforto, forza, difesa, tutto, in tutte le circostanze. Ed essa è calamita ultrapotente che mi attira a sé a mi dà un‘ansia indescrivibile di raggiungerla. Mi pare di vivere sotto il sole. Ma che dico il sole? Il sole è un astro spento e freddo rispetto al Fuoco divino incastonato nella profondità dell‘Empireo, così lontano e così vicino… Sì. Ho l‘impressione della sua smisurata lontananza, attraverso la quale scorre tutto 1‘Universo che si bagna e vive della sua Luce, e nello stesso tempo sento che ogni essere, il mio specialmente per bontà di Dio che mi ha permesso di avere questa gioia, che non ha paragoni, è vicino a questo Punto di Vita che è Dio, e sotto il suo raggio che lo tiene raccolto, riparato, vitale, come una campana di vetro sopra una delicatissima pianta. (E con questo banale paragone sciupo tutto, ma non trovo di meglio). Insomma mi sento sotto l‘Occhio di Dio. Ed è una sensazione di gioia, di calore, di forza, di pace infinita, indescrivibile, letificante. Vivere così, sotto l‘incomprensibile Gemma (come ha detto giusto il mio Maestro!) della Bellezza divina, Gemma che riunisce in un unico insostenibile Splendore le Tre Persone divine e ne fa un‘Unità di Luce Divina, è una tale beatitudine per cui si annulla tutto il sofferto e quello che avrò a soffrire… Ora capisco veramente cosa voglia dire: Paradiso. Vuol dire vivere vedendo sempre quel Sole Uno e Trino.       ( Padre Migliorini)